Cesso

Mi sono sempre chiesto perché nessuno ha mai dedicato una poesia al cesso. Eppure lo frequentiamo tutti i giorni e fa parte della nostra esistenza.
E allora ce la dedica il barbuto una poesia all’amato cesso.

Cesso

siedo ogni giorno
sulle tue braccia
mi guardo intorno
e la cacca si caccia
mi chiedo anzitutto
ma per quale motivo
se uno è così brutto
ha st’appellativo.
Che in fondo in fondo
tu sei bello e soave
e da che mondo è mondo
ci fai liberare
dalle scorie nocive
da ciò ch’è abiurato
se le persone son vive
è perché hanno cacato.
Poi tu getti nel vuoto
la nostra sporca sostanza
e poco dopo io godo
della libera panza.
Perché cacare è bello
e ti senti ancor vivo
in questo pio bordello
è atto ablativo.

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