Lercio e gli anti-vax

Non ho mai voluto prendere posizione sulla diatriba pro-vax / anti-vax, anche perché ritengo l’obbligo vaccinale un’imposizione eccessiva e, sotto certi versi, ingiustificata, ma la tematica è stata affrontata in modo forzoso dal Governo in una sorta di risposta di pancia alle sempre più eccessive reticenze, da parte di numerosi genitori, nell’assolvere al dovere di vaccinare i propri figli, per evitare l’insorgenza di malattie che ritenevamo superate da tempo.

Insomma, su questo tema tutti hanno torto e tutti l’hanno affrontato nel peggiore dei modi. Il Governo perché impone con legge un dovere igienico-sanitario che spetterebbe ai genitori e che, fino ad oggi, è stato assolto in modo pressoché sistematico senza grosse ripercussioni; i cosiddetti anti-vaccinisti perché, spesso preda di false notizie, complottismi da quattro soldi, pareri di pseudo-scienziati e leggende metropolitane, mettono in serio rischio la salute pubblica, evitando ai propri figli anche le vaccinazioni minime.

Pro-vax e anti-vax, in questi mesi, se le danno di santa ragione a suon di post, commenti, condivisioni, tweet e dibattiti televisivi e digitali, in una sorta di epopea in cui soprattutto i no-vax muovono accuse, allarmi, urla e insulti variopinti, prospettano oscure trame ordite tra Governo e grandi Aziende farmaceutiche per fare affari d’oro sulle spalle dei poveri italiani e propongono dissertazioni scientifiche – fatte rigorosamente sui social – basate su tanti proclami ma pochi contenuti tecnici. Del resto se un medico no-vax o pro-vax spiegasse scientificamente l’utilità o meno dei vaccini, con (doveroso) linguaggio tecnico e con grafici, dati, analisi, chi li capirebbe? Nessuno, nemmeno un medico generico forse riuscirebbe a districarsi tra i meandri di esposizioni scientifiche così complesse. Ed è per questo che – fino ad oggi – la gente tendeva a fidarsi della Scienza.

Ma ora, soprattutto a causa del dilagare, su internet, di informazioni di basso profilo, facile comprensione e spesso di dubbia provenienza, e grazie alla nota propensione dell’italiano medio a imboccarsi qualsiasi cosa (ricordo che siamo il Paese con il primato assoluto in materia di analfabetismo funzionale), può capitare che persino un articolo web proveniente da un notissimo giornale di satira venga scambiato per vero e dia origine a centinaia di condivisioni la cui lettura è uno spasso nel delineare l’archetipo dell’analfabeta funzionale (e pure strutturale).

Tutto è iniziato con la condivisione di quest’articolo del Lercio, intitolato “La figlia di Roberto Burioni rifiutata dalla scuola: non è vaccinata”, da parte di un noto no-vax, un certo Salvatore Morelli, di professione logopedista (una specializzazione chiaramente votata alla profonda conoscenza dei vaccini), che – a suo dire – lo avrebbe condiviso per scherzo per sfottere il collega Burioni.

Qualunque sia stata la sua intenzione, il risultato è che l’articolo è stato ricondiviso da centinaia di persone, tutte che credevano alla bontà della notizia. Di seguito alcuni esempi

Ora, un paio di riflessioni.

Da quel che ne so, se uno vuol fare dell’ironia, lo lascia intendere. In questo caso il prode Morelli ha sì commentato la notizia con una frase vagamente ironica (Prof Roberto Burioni mai mi sarei aspettato questo da te, accompagnata da una faccina sorridente), ma non ha specificato la cosa essenziale: che l’articolo del Lercio era evidentemente un articolo di satira. Se lui l’avesse capito o meno non è dato saperlo, visto che il dott. Morelli non ha dimostrato di saper sottolineare l’ironia della faccenda.

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Il post del dott. Morelli

Ciò detto, va evidenziata un’altra cosa, che più mi rattrista e mi diverte allo stesso tempo.

Lercio esiste da diversi anni e tutti sanno che fa satira. Ma vabbè, facciamo conto che non tutti lo sanno.
L’articolo parte con “Epidemi (CO)“, notissimo paese in provincia di Como, gemellato con “Presiden (TA)“, paese d’origine della Boldrini (lei, chissà perché, non è stata citata dai no-vax). Ma vabbè, sta finezza non l’hanno colta tutti.
Cita un certo “Libero Di Scelta”, autore del famosissimo sito web “www.AMeNonMiFregate.it”. Ma vabbè, facciamo finta che non tutti hanno dimestichezza con nomi e domini.
Però – per dio(gene) detto il cane – sull’“analisi dell’ascendente ematoencefalico” e sulla cura “con i fiori di Bach o al limite con le palle di Mozart” poteva sorgere, tra i lettori, il seppur minimo sospetto che si tratta di satira, ma facciamo pure facile ironia o supercazzola? No, eh? Proprio nulla? Quindi questa è l’ennesima dimostrazione che la gente non capisce ciò che legge oppure condivide i contenuti e si fa un’opinione solo leggendo un titolo. E, dunque, potrei mai aderire alle teorie propugnate da questa gente? Non so, devo informarmi meglio sul tema vaccini. Quasi quasi interpello un fitopatologo vegetale, un nutrizionista o un veterinario.

5 commenti su “Lercio e gli anti-vax”

  1. Ciao Barbuto, ben tornato. Riguardo alla questione “vaccini si o vaccini no” hai ragione, la questione va affrontato dal lato della libertà di cura non certo da quella dell’utilità o meno che andrebbe lasciata ai medici. L’errore su cui battere è quello dell’obbligatorietà che non ha uguali al mondo, ma i cosiddetti no VAX sono i peggiori nemici di se stessi! Idem i procax senza se e senza ma, la battaglia per ogni questione dovrebbe sempre essere “informazione e quindi pluralismo scientifico o coercizione e negazione dei principali principi democratici”? Se hai tempo e voglia puoi leggere un mio articolo (scritto a due mani con un amico) con particolare attenzione ai commenti https://www.google.it/amp/s/opinioniweb.blog/2017/06/12/vaccinismo-e-controllo-sociale/amp/ spero che il link si apra ciao

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    • Ciao Roberto, ho letto con interesse il tuo articolo e non posso non condividerlo, come del resto condivido il tuo pensiero su tante altre tematiche. Sono un po’ scettico solo sul concetto del “controllo sociale”, perché a mio avviso credo che questa tematica non andrebbe letta in quest’ottica, ma forse solo come una “risposta di pancia” del Governo nei confronti del dilagante fenomeno dell’astensione dalle vaccinazioni, il ché ha dato il pretesto per renderli obbligatori e per rendere obbligatori anche vaccini che di per sé non dovrebbero esserlo. Sul resto sono pienamente d’accordo, anche perché il punto focale della questione è la perdita del senso della ragione. Se non ci fossero stati i no-vax stupidamente arroccati dietro le proprie vacue convinzioni non si sarebbe dato il pretesto per rendere i vaccini obbligatori. L’obbligo, su questi temi, non va mai bene e tutto ciò ha scatenato ancora di più le fobie dei no-vax e ha reso più difficile la vita anche di quei genitori che, invece, ragionevolmente, avrebbero vaccinato i propri figli, ma nei modi e nei tempi opportuni. Insomma, in questa tematica hanno sbagliato tutti. Ma secondo me le responsabilità maggiori sono dei no-vax e di quei medici che, grazie a questo tema, stanno velocemente assumendo popolarità e, a meno che non mi sbagli, non gli importa nulla dell’argomento e nemmeno lo conoscono, ma sono buoni solo a prendere in giro le masse.

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      • Diciamo che per “controllo sociale” intendo la messa in atto di campagne sistematiche d’informazione a senso unico che portano la gente ad aver paura d’esprimere le proprie opinioni , anche se motivate, sentendosi subito bollati come pericolosi sovversivi o irresponsabili al limite della criminalizzazione! Riguardo poi al calo delle vaccinazioni in Italia esso riguarda prevalentemente quella sul morbillo, ma i “casi” di focolai avuti finora colpiscono nella maggioranza persone di età superiore ai 27 anni. Andrebbero quindi guardate le percentuali di vaccinati del passato per capire che copertura c’era più che la situazione presente che non ha avuto focolai evidenti nei bambini di età scolare. Perciò dico che il fine dell’obbligatorietà non credo sia migliorare la copertura vaccinale, che è più alta negli stati dove non c’è obbligo, ma imporre comportamenti ritenuti “idonei” nel contesto sociale

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        • Sono d’accordo. In effetti nella lunga diatriba tra vaccinisti e antivaccinisti non ho mai visto finora parlare di dati delle coperture vaccinali – chessò – degli ultimi 20 anni, giusto per capire l’ordine di grandezza del problema. Per quanto riguarda il tema del “controllo sociale”, capisco e condivido le tue argomentazioni, ma resto sempre dell’idea che la risposta del governo sia stata sì iniqua, ma proporzionata alla qualità delle argomentazioni dei no-vax, in una sorta di braccio di ferro basato su rapporti di forza piuttosto che su sane e argomentate valutazioni. Ciò non toglie la mia netta contrarietà al concetto di “obbligo” per tematiche come questa, soprattutto con regole che impongono vaccini a bambini appena nati e per vaccinazioni che non sarebbero nemmeno adeguate in tenera età.
          Il problema è che una classe politica come quella attuale, nessuno escluso, non è in grado di attuare campagne di sensibilizzazione efficaci e quindi l’unico rimedio che hanno è la coercizione, esattamente come accade nei regimi dittatoriali. Ma la classe politica è lo specchio della società e la scienza è sempre meno ascoltata e sempre meno indipendente, quindi non so come possiamo uscirne fuori. Anche se dovesse cadere questo governo non ho fiducia nei prossimi, di qualsiasi colore politico siano…

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