State lontani da psicologi, psichiatri e psicoterapeuti

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il neuropsicologo Chris Frith definì lo psicologo Freud come un cantastorie le cui speculazioni sulla mente umana erano in gran parte irrilevanti.

Mai definizione fu più azzeccata. La delicatezza di Frith s’intravede da questa signorile espressione, perché io avrei definito Freud un cocainomane marcio ricco di fuffa e inutili teorie.

Se c’è una disciplina medica incerta, soggettiva e sempre preda di dispute dottrinali mai risolte e scuole di pensiero in perenne contrasto tra loro, questa è la psicologia o psichiatria. Materia dai contorni medici molto labili e fumosi, tant’è che psicologipsicoterapeuti o psichiatri sono figure professionali utili come un temporale a ferragosto che nella storia hanno prodotto solo grandi insuccessi e inutili teorie, a volte fantasiose, molto spesso pericolose e tante volte causa di atroci sofferenze e inutili morti di numerosissimi pazienti. Oggi lo sono ancora, perché spesso preda della visione capitalista di stampo statunitense.

Per esempio, la psichiatria che noi conosciamo, quella degli studiosi francesi e tedeschi, è passata, nel giro di una cinquantina d’anni, dalla ricerca dello strutturalismo all’osservanza acritica del pensiero dominante americano, capeggiato dalle aziende farmaceutiche il cui unico intento è semplicemente di vendere psicofarmaci. Se prima il mercato era ben riconoscibile e limitato (pazienti adulti o anziani, affetti da disturbi psichici di varia natura, codificati e più o meno documentabili), oggi si è esteso e ha inventato nuove patologie di sana pianta, come il ADHD e Disturbo dell’Attenzione, una comunissima e normalissima condizione in cui alcuni bambini si trovano e che prima veniva definita, con termine romantico, avere la testa tra le nuvole,  mentre oggi è diventata una patologia. Con relativo rimedio farmacologico. S’intende.

Ma siccome le case farmaceutiche non si accontentano, sono tante altre le malattie della mente prontamente curabili con farmaci, come l’ansia o la depressione, oppure il disturbo bipolare, che – se il povero paziente capita nelle grinfie di uno spietato psichiatra – viene diagnosticato anche quando in realtà si ha davanti un carattere bizzarro o normalmente soggetto a sbalzi d’umore. Ma l’elenco si può allungare e ricomprende molte stranezze della mente oggi ricondotte nell’alveo della malattia.

La mente umana è un ecosistema complesso, soggetto a una miriade di influenze, tra cui quelle comportamentali, culturali, sociali, familiari; è legata al patrimonio genetico, ma ne può cambiare i connotati, come può essere interpretata in modo molto difforme in base alle tendenze storiche. Detto in altri termini, ciò che oggi può apparire bizzarro – o, peggio, patologico – un tempo era del tutto normale e ciò che oggi può apparire normale, un tempo veniva considerata follia.

I Manicomi, Basaglia e il TSO

Franco_Basaglia

Appunto. Le varie definizioni di follia, pazzia, disturbo psichico e le varie malattie mentali connesse sono soggette alle scuole di pensiero di un dato tempo. Basti pensare che fino al Novecento gli istituti per insani (i genitori dei manicomi) ospitavano persone considerate squilibrate dai familiari o dalle istituzioni, persone eccessivamente briose, maniache, dementi, furiose, nonché soggetti affetti da cretinismo e da idiozia (Insomma, gli attuali Analfabeti funzionali. Quindi praticamente, se fosse ancora così, oggi starebbe chiuso il 47% degli italiani), poi ancora asociali e persino poveri, orfaniprostitute e invertiti sessuali

Ciò per dire che il concetto di malato di mente, di psichiatria e il conseguente obbligo di trattamento in manicomio (con relativa coercizione e perdita di libertà) è soggetto alle teorie mediche del momento, alle decisioni politiche e al sentire comune. Insomma, se fino a pochissimi anni fa si parlava dell’omosessualità come malattia è evidente che è il paradigma ad essere sbagliato e che tutte le teorie psichiatriche e psicologiche si basano spesso su nuvole di fumo.

Poi non parliamo delle terapie che, fino a pochi decenni fa, venivano usate massicciamente: la lobotomia, ossia la recisione delle connessioni della corteccia prefrontale, era massicciamente utilizzata fino agli anni Cinquanta. Per non parlare della sterilizzazione forzosa, anch’essa molto utilizzata in quegli anni. Compreso che si trattava di colossali stronzate, queste terapie vennero sostituite dalla ben più nota terapia dell’elettroshock, usata dapprima nei casi di schizofrenia (e attenzione, la schizofrenia era il jolly della psichiatria. Quando non si sapeva che malattia era, era schizofrenia) e poi sperimentata per variegate patologie mentali. Tra l’altro questo metodo fu inventato dall’italiano Ugo Cerletti nel 1938.

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Una scena del film “Arancia Meccanica”, in cui il regista Kubrick critica le “moderne tecniche” di cura psichiatrica dell’epoca.

Dato che i manicomi non erano soltanto ricoveri per soggetti affetti da patologie mentali documentate e accertate, ma venivano utilizzati come luoghi di contenimento sociale, qualcuno – un giorno – si accorse che non potevano più funzionare e che avevano fallito il loro compito. Un certo Franco Basaglia, dopo numerose battaglie, convinse il Parlamento a chiudere i manicomi con Legge 180/1978 e ad istituire gli attuali TSO (Trattamenti Sanitari Obbligatori) e i relativi Centri di Igiene Mentale.

Venne tolto lo strumento, ma la teoria becera che vive dietro la psichiatria moderna non fu intaccata. E non lo è nemmeno oggi.

I manicomi oggi sono chiusi e spetta alle famiglie il duro compito di convivere con chi ha effettivi disturbi mentali o con i disadattati o con chi, non compreso dalla medicina psichiatrica e dall’inutile terapia psicologica, viene considerato malato. E, anziché subire la coercizione dei manicomi, subisce un trattamento sanitario, obbligatorio. Cioè è la stessa cosa dei manicomi, solo senza mura attorno. I TSO infatti prevedono blandi colloqui con disinteressati psicologi e massicce dosi di psicofarmaci, prescritti così, alla bene e meglio, in una sorta di sperimentazione perenne. Se una terapia non va bene, si cambia, si modificano le dosi, si passa ad una marca diversa di psicofarmaci. Tutto nel nome di una scienza che di scientifico ha poco, o nulla, e che si basa sulla sperimentazione. Sulla pelle del paziente, s’intende.

Differenze tra psicologo, psichiatra e psicoterapeuta

Giusto per capirci meglio, è bene distinguere le tre figure. Premesso che si basano tutte e tre su una disciplina fumosa, va comunque fatta questa distinzione.

Lo Psicologo

Lo Psicologo è un soggetto laureato in Psicologia, con un anno di tirocinio all’interno di strutture pubbliche o private convenzionate con l’Università di provenienza e, superato l’Esame di Stato, è iscritto all’Ordine degli Psicologi. Il compito dello psicologo è prevalentemente consultivo diagnostico. In altre parole non possono prescrivere terapie né psicofarmaci, ma solo effettuare consulenze.
Insomma, detto papale papale, il più delle volte lo psicolgo, dopo aver preso 200 euro per un’ora di chiacchierata e averti consigliato di vederlo una volta a settimana per almeno 10 anni (garantendosi così un reddito certo), non potrà far altro che dispensarti consigli. Se è bravo, indagherà nel tuo inconscio e ti seguirà in un percorso di introspezione e lenta consapevolezza del tuo disturbo (sempre se sei affetto da disturbi…), se è meno bravo, farà solo belle chiacchierate con te. Dietro compenso, s’intende.

Lo Psicoterapeuta

Lo Psicoterapeuta è un soggetto laureato in Psicologia o Medicina e specializzato in psicoterapia con un percorso quadriennale. Se è medico può anche prescrivere farmaci. Lo psicoterapeuta si occupa della cura di disturbi psicopatologici che possono andare da semplici forme di ansia a forme più gravi. La psicoterapia, detto in altri termini, è qualcosina in più rispetto alla consulenza psicologica. E quindi costa un poco di più. Ma ne vale la pena, chiaro.

Lo Psichiatra

Lo Psichiatra è laureato in medicina e ha conseguito una specializzazione in Psichiatria. E’ l’unico soggetto che può trattare i disturbi mentali da un punto di vista medico, analizzando il sistema nervoso e prescrivendo psicofarmaci. In molti casi collabora con lo psicoterapeuta o con lo psicologo. Insomma, tra le tre figure è quello che più si avvicina al concetto di medico, anche se il più delle volte non ha alcuno strumento per comprendere il sistema nervoso (tranne in casi di evidenti traumi o disturbi meccanici del sistema nervoso), ma nella maggioranza dei casi liquiderà il problema con la prescrizione di psicofarmaci.

La fuffa degli psicofarmaci

xanax

A parlare con qualsiasi medico di coscienza si scopre l’acqua calda: gli psicofarmaci non curano la causa, ma solo l’effetto, cioè il sintomo. Soffri di ansia? Lo Xanax ti darà sollievo, ma passato l’effetto torni allo stato di prima. Con l’unica differenza che dovrai assumerlo di nuovo, per togliere l’ennesimo sintomo, e via dicendo, fino all’assuefazione, fino a diventarne drogato. Tutti gli psicofarmaci, nessuno escluso, rispondono a questa ferrea legge: nascondere il sintomo, per un po’ di tempo. E poi la dipendenza diventa un po’ fisica, un po’ psicologica e un po’ indotta. Fisica perché, dopo un po’ di tempo, l’organismo si abitua e difficilmente farà a meno della sostanza (stesso meccanismo che c’è nel tabacco o nell’alcool o in alcune droghe), psicologica perché ci autoconvinciamo che ci serve, che ci aiuta a guarire, quando in realtà è solo il sintomo a scomparire (per poco, però) e indotta perché il medico ci dirà che fa parte della terapia, che serve ed è necessario e quindi tendiamo a fidarci del parere di un esperto, sia esso psicologo, psichiatra o psicoterapeuta.

Ma ricorda, la psichiatria è soggetta alle regole del tempo in cui opera. Il tempo attuale è preda del capitalismo delle grandi case farmaceutiche e gli psicofarmaci sono semplici droghe legalizzate che non curano nulla, anzi. Quindi se ti capita di avere a che fare con uno psicologo distratto o autoreferienziale, psicoterapeuta inutile o psichiatra che in un batter d’occhio ti prescrivono medicine, sfottili con pungente ironia, perché probabilmente, tra i quattro, non sei tu il malato.

81 commenti su “State lontani da psicologi, psichiatri e psicoterapeuti”

  1. Grazie mille….lei vede lontano non all proprio torna conto…
    Speriamo che psichiatri è psicologi diminuiscono di numero
    Alltrimenti il numero dei pazienti
    Crescera è non solo….anche psicofarmaci etc…
    La psichiatria è all punto di inghiottire più sani che i veri bisogniosi…cosi ché chi e sano si amala per tropa superficialita dell giudizio ….invece il vero bisognioso di cura mentale è liberò a esercitare il folle pensiero di folia …nella liberta …indisturbato/a…i mallati sfornano pazienti per psichiatria…è i psichiatri e psicologi …aiutano le farmacie per non fallimentare….parlo in generale….perché non mi permeto di fare un marcio di tutto questo….grazie a quei picchi dottori nude n fanno leroi, ma sono semplice cemente Dottori…se voglio convincere qualcuno che è svitato e suficiente essere in una posizione autoritaria ò esere in due o piu di due gelosii della felicita altrui e la persona atacata dal giudizio entra in confusione è poi in un stato di angoscia….e cosi avanti altre delusioni ….Siamo tuti eseri meraviliosi creature inteligenti fragili ma non tutti siamo educati all bene ….in verita le scuole per rieducare ci sono ….ospedali per la rieducazione, reintegrazione è sono molte case si chiama paroche ,chiese…ma non sono riconosciute come tale ….purtropo ce una continua lotta per il potere ….GRAZIE! Per la rivelazione la fallimentare dieta
    Psicofarmaceutica della nostra sistema mentale che piu di guarire anula la dignita e la fiducia il raporto con se stessi… guarire la mente ??????
    Rieducare Educare Reintegrare Sostenere ….

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        • forse capisci perché tu non hai preso psicofarmaci. scherzo ma è vero perché gli psicofarmaci servono a farci rimbecillire così non reagiamo alla cattiveria e/o pochezza degli umani vili. così sembra che si possa fare gli str… senza che questo costituisca un problema per le persone che hanno caratteristiche umane. essere umani non serve a consumare. se ci pensi anche uno in coma consuma…

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      • Concordo in pieno! Da Psichiatra ho visto schizofrenico guariti, comunque apparentemente normali, se compensati dagli Psicofarmaci, tanto da potere acquisire la patente di guida, trovarsi un lavoro e persino, nonostante lo stigma della Psichiatria, che nemmeno Basaglia é riuscito a sradicare, fidanzanzarsi. Questa persona é stato un mio paziente e proveniva da un OPG per fesserie, che un “normale” sarebbe posto in libertà, in attesa di processo. Esistono infine degli studi con FMRI, PET, SPECT, RMN, TAC, STUDI DI GENETICA PSICHIATRICA, oggi sappiamo le cause delle Sindromi Maggiori, magari con un normale basso livello di incertezza, come in tutto quello che é scientifico! Lasci senza cure uno Schizofrenico, un Bipolare di tipo I e vedremo insieme cosa succede! Questi antipsichiatri narcisista, che creano teorie sballate, sono e sono stati tanto dannosi per i pazienti con disturbi mentali, più di quanto non lo siano stati i Manicomi, l’Elettroshoc, medici un poco sadic, come quel Psichiatra Piemontese, che gestiva un manicomio per bambini. Se non la si finisce con gente come questa, che giudicano la Psichiatria soltanto una modalità che consente con teorie da scemi, da rendere famoso, prendere soldi per libri ed interviste di nessun valore. Parola, non Medici in poche parole! Non mi allargo troppo, le malsane e bizzarre teorie di questo signore non lo meritano!

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        • salve, il suo commento è stato approvato ma epurato dalla pubblicità verso la sede fisica del suo studio e la sua pagina facebook. Questo non è uno spazio pubblicitario. Saluti.

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    • Corin anche le chiese sono un altro campo minato (poi ricorda, per te che sei credente, che le chiese sono di Cristo ma non è Cristo) sono altra gente che ti vuole manipolare e forse anche indottrinare. Comunque, quando scrivi sforzati di prestare più attenzione a ciò che scrivi e a concentrarti di più. Per es prova a riscrivere la parola: “semplice cemente”? Sforzati e concentrati!

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    • Ha pienamente ragione più di un terzo della popolazione non risponde ai farmaci che fornite anche a persone con problemi depressivi, di ansia e angoscia risalendo a neurolettici che non fanno nulla di buono da parte deformare la gente e promuovere tantissimi effetti collaterali….La Zyprexa ad esempio bandita nel 1998 nei USA cosa ci fa ancora in Italia? Con tutti i morti che ha fatto?Poi andava di gran moda il Depakin con perdita di capelli, ovaie policistiche, gonfiore( non certo come la Zyprexa , all’addome…Potrebbero avere influenza sull’ansia…Benzodiazepine 1960 sviluppata resistenza sugli animali ed immesse sul mercato, Zolpidem breve emivita anni 90 che va sugli stessi recettori…e crea resistenza..Per cortesia…La Mirtazepina il suo effetto collaterale se l’ansia è “ridotta” è miracoloso ma poi si perde..L’analisi non serve a niente, la cognitivo un po di più ma poco e nulla, la dialettico comportamentale molto meglio ma c’è dal 1960 negli USA mentre da noi solo in eventuali strutture transitorie.

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  2. Sparare a zero su persone che acquisiscono con fatica e sacrifici una professionalità e veramente da stronzi quale tu probabilmente sei.

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    • Accettare un idea diversa dalla vostra è tanto difficile al posto di rispondere in maniera tanto aggressiva, con insulti ed offese verso uno che si è semplicemente limitato ad esprimere il proprio punto di vista e a dire la verità (la verità che nessuno osa dire)? Il tuo psicologo non te la insegnato? Persone come te sono la prova dell’inutilità degli psicologi.

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      • Ally, ti ringrazio per il supporto, ma sappi che le critiche che mi muovono mi fanno solo sorridere quando sono così inconferenti e prive di qualsivoglia analisi. Se sono feroci, ma costruttive, allora mi pongo dei problemi. In questi casi invece mi faccio una sonora risata e rispondo con ironia. Quella cosa che a questa gente manca.

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    • Anche io di massima non sono d’accordo con ciò che è scritto nell’articolo. Psichiatri e psicologi hanno in molti casi salvato la vita a molte persone. Però, come in tutte le categorie professionali, ci sono quelli capaci e quelli incapaci, quelli onesti e quelli disonesti. Avere un titolo non garantisce la professionalità ma solo l’acquisizione di conoscenze.

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      • Apprezzo il tuo commento così equilibrato e aperto al confronto. Condivido quanto dici, ma vorrei sottolineare due aspetti importanti, che forse nell’articolo non sono stati spiegati bene: il primo è che il concetto di “malattia mentale” segue le teorie del periodo storico in cui vengono elaborate e che spesso ciò che in un tempo è considerata “patologia”, in un altro tempo non lo è più (es. l’omosessualità). Quindi ciò lascia presupporre che la psicologia, come buona parte delle scienze umane, è imperfetta, però, a differenza – per esempio – dell’antropologia o della sociologia, influenza (spesso pesantemente) la vita delle persone, anche a causa dell’utilizzo (spesso smodato) di psicofarmaci.
        E qui veniamo al secondo punto. Sempre tenendo ben chiara in mente la differenza tra veri professionisti e cialtroni, non si può però nascondere che la professione è pesantemente influenzata dal mercato. Così come il mercato globale influenza le vite degli individui, persuadendo ad operare talune scelte legate al consumo, così fa anche con i professionisti, specie nel campo medico. Ed ecco che tante volte si prescrivono farmaci senza un reale bisogno, ma perché indotti dal mercato e da quello che il mercato globale ormai ha insinuato nelle nostre coscienze: la soluzione rapida ai problemi. Potrei approfondire, citando numerosi studi statistici sull’aumento della produzione e della vendita di psicofarmaci, specie nelle nazioni a capitalismo avanzato (buona parte d’Europa, USA, Giappone, ecc.), ma occorrerebbe un articolo a parte. Prendiamo il caso dell’Italia, e se vuoi, ne possiamo parlare: https://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/conad/2018/06/13/news/gli_italiani_in_asia_cresce_il_consumo_di_psicofarmaci-198880276/?refresh_ce

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  3. Le cose sono due: o ti è stato diagnosticato un disturbo mentale che non riesci ad accettare e quindi spari a zero su tutta la psicologia e la psichiatria perché ti senti punto sul vivo, oppure non hai la più pallida idea di cosa significhi avere la necessità di aiuto psichiatrico ma vuoi sparare comunque a zero per fare polemica sul tuo blog e aumentare le visualizzazioni.
    Spero per te che sia la seconda, te lo auguro col cuore.

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    • Ti ammiro il barbuto, per andare contro corrente ci vuole tanto coraggio! Navigando in internet leggendo forum di altre persone che la pensano te, ho notato che le persone che si recano dagli psicologi hanno bisogno di sapere come devono pensare e ragionare e come lo devono fare, gli psicologi funzionano solo con i deboli che si lasciano manipolare. Io mi sono recate molto spesso cambiandone un infinità ma non ho l’esigenza di qualcuno che mi dice che devo pensare e ragionare e come lo devo fare, questo lo posso fare benissimo da me non ho bisogno di qualcuno che mi dica come farlo, ho un forte senso di autocritica e so valutare le mie azioni e quando necessario ammettere di aver sbagliato; invece ho l’esigenza di avere delle risposte che, ovviamente loro non possono darmi, che impiegherebbero una sola seduta. E poi il mistero della psicologia perché la tirano tanto per le lunghe? E la cosa che gli psicologi non vi diranno mai per qualsiasi problema che avete e che la mente ha un potere enorme basta solo la forza di volontà e forza mentale per guarire non avete bisogno di nessuno potete farcela da soli!

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      • Apprezzo il tuo commento in larga parte, ma sono costretto a fare un appunto. La figura dello psicologo è esistita sin da quando esiste la scienza umana, ma se fino a qualche decennio fa la psicologia rappresentava lo studio della mente umana in sé stessa e nelle sue interazioni con l’ambiente sociale, oggi rappresenta l’altra faccia della medaglia della cultura del consumo, generata dal regime capitalista. Tale regime ha soppiantato completamente qualsiasi forma di socialità, imponendo la cultura dell’individualismo e recidendo i legami sociali che servono a creare e poi rafforzare, nel tempo, la propria identità. Lo psicologo, insomma, oggi si pone come surrogato di una socialità mancante e come punta estrema di un modello consumista. Da qui parte la mia critica all’attuale sistema che genera l’inutilità della psicologia attuale. Quindi concordo in pieno con te sull’analisi, ma non sulla conclusione. Non possiamo mai e poi mai farcela da soli, abbiamo sempre bisogno della rete sociale. Ma questa rete oggi è stata recisa e lo psicologo non può sostituirla. Affatto.

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        • Per curiosità, e se te la senti di condividere la tua esperienza; sei mai stato da uno psicologo?
          E ancora, sulla base di quali fonti hai tirato questa conclusione?
          Domando perché mi piace la psicologia e mi piacerebbe approfondirla, perché è curativo sia per me (aiutare le persone è anche un po’ aiutare sé stessi, in quanto fa stare bene)
          e ritengo che sia curativo anche per gli altri, i quali hanno modo di confrontarsi con una persona che ha gli strumenti riguardo come funzionano determinati meccanismi (studiati scientificamente) e donarli al prossimo che li elabora con te, li interpreta, li accetta, o al contrario, potrebbe anche lasciar perdere, dopotutto l’efficacia del cambiamento dipende in primis dal paziente.
          E’ un accompagnamento in un percorso dove si prestabiliscono degli obiettivi, e li si raggiunge insieme, e non mi sembra poco, dato che di persone (non necessariamente malate) bloccate in una situazione di insoddisfazione ne è pieno il mondo, difatti come ben sappiamo lo psicologo non è solo per i ”matti”
          E aggiungo anche che non necessariamente alcune persone sono più fragili di altre, (futili etichette) ma non tutti sono così fortunati da aver avuto delle figure di riferimento durante l’infanzia che li abbia guidati nel modo adeguato e per questo necessitano di supporto emotivo, di un accompagnamento in un percorso di crescita, di investimento su sé stessi, di grandi decisioni.
          Tutto questo inevitabilmente influenza l’intera società siccome le azioni di ognuno influenzano quelle di un altro.
          Mi sembra che peraltro il titolo del tuo articolo faccia di tutta l’erba un fascio, ed è davvero triste, sempre secondo me, il fatto che si guardi spesso a ciò che non va e non si guardi mai invece a ciò che funziona, e che da lì, potrebbe evolvere, rimango in ascolto.

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  4. E’ meglio buttare i soldi nella fontana di trevi che andare da uno psicologo. Forse per qualche persona estramamente stupida e fragile mentalmente puo servive ad aver un amico un piu a pagamento ma se avete problemi seri cercate di trovare gente che vi sostenga davvero e non che aspetti che gli dai 70 euro dopo na mezzo ora o tre quarti d ora.

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      • Gli psichiatri ti danno medicine che si scopre sempre qualche anno dopo che fanno male nel lungo termine, ma gli psichiatri si difendono dicendo che quando te li hanno prescritti la comunità scientifica non aveva ancora riconosciuto ufficialmente quegli effetti collaterali, per esempio ora prescrivono tonnellate di antidepressivo sertralina zoloft e non ti dicono che vari studi non ancora ufficializzati hanno scoperto che il farmaco crea in molte persone impotenza permanente, ti alleviano la depressione e poi ti ritrovi impotente a vita ma sul foglietto illustrativo non c’è scritto perche la comunità scientifica non si è ancora espressa ufficialmente cioè unanimamente. Macellai! I malati di oggi sono cavie da laboratorio sulla cui pelle scoprire quanto fanno male gli psicofarmaci, perciò è bene cercare in tutti i modi possibili alternativi di evitarli.
        La psicoterapia può essere d aiuto se si seleziona accuratamente un dottore molto preparato riconosciuto da tanti, che ha un passato dimostrabile di aver ottenuto qualche miglioramento nei vecchi pazienti, perché è molto facile cadere tra le braccia di un incapace che vi fa perdere tempo prezioso.

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  5. Ma c’è gente che soffre di ansia e depressione ed anche tanto e questi personaggi un aiuto lo danno, a seconda dei casi, portano anche alla guarigione. Gli antidepressivi in particolare in alcuni casi guariscono dalla depressione. Lo Psicoterapeuta poi da un grande aiuto. Parlo per esperienza personale.

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    • ciao Dori, ti ringrazio per il tuo contributo. Sono sicuro che l’aiuto di un bravo psicologo, come anche l’aiuto dei farmaci, se prescritti con criterio, sia un buon aiuto in alcuni casi. Ma la mia è e resterà una critica all’intero sistema, in cui c’è anche chi agisce con professionalità. Non è una critica indistinta ad una massa di individui, ma ad un sistema. E’ un po’ come quando, in politica, si criticano le scelte di un governo: magari nel governo ci sta l’individuo che agisce con correttezza e professionalità, però se si guarda dall’alto si vede il complesso, non tanto il singolo caso. Ecco, io ho solo cercato di dare una prospettiva dall’alto, non considerando i singoli casi concreti che, a volte, danno la speranza che non tutto è perduto.

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  6. Personalmente posso dire che i psicofarmaci sono delle vere droghe. Sono in cura da anni ma adesso ho capito che fanno veramente male. Gli antidepressivi mi hanno rovinato la vita senza parlare degli antipsicotici. Sono drogata e non riusciao a ribellarmi. Ero debolissima e con tante idee di morte. Camminavo come uno zombie ma adesso sto prendendo ogni tanto il tavolo al bisogno ma lo sto scalando di parecchio. C’è la farò perché è un mesetto abbondante che sto meglio. Non ho più attacchi di panico che mi provocavano glielo antidepresivi e gli antipsicotici . Ho avuto degli anni di inferno ed ero diventata un soggetto di tutti. Ho avuto delle esperienze terribili. Mai più dai psichiatri. Ti rovinano a vita. Questi farmaci ti rendono dipendente da tutti e da tutto. Ne avrei da dire tante di cose terribili mia chi è intelligente avrà capito. Grazie a questo blog 😊🙋

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    • E’ molto facile cadere nel circolo vizioso delle droghe legalizzate, soprattutto quando ci si affida al supporto di un “professionista”; molto più difficile uscirne. Ci riesce solo chi ha una grande forza interiore, tanta determinazione e tanta capacità di auto analisi.

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    • Laura
      Condivido a pieno il tuo discorso. Ho la schizofrenia..grazie ai farmaci gradualmente sono molto migliorato! Sono ignorante in materia. Farmaci, psicologi ecc..però penso che..i farmaci si aiutano e molto..ma devi avere tu una mente forte e introspettiva per migliorare ancora di più..Non c’è miglior psicologo di te stesso. Puoi ascoltare confrontarti ma le somme devi farle tu. Io non frequento bravissimi psicologi. Non mi danno consigli..solo chiacchierate..guardo il loro punto di vista e poi traggo io qualcosa dal loro punto di vista ed infine tiro le somme. Perché solo io posso capirmi senza dire a me stesso delle bugie. Loro non sono me non possono capirmi a pieno. Si un bravo psicologo ti dovrebbe aiutare a farti un’autoanalisi. Uno bravo. Io sto bene perché ho rotto le catene di pensieri che ti da una schizofrenia non tutte dopo un po’ sei esausto di combattere e ti lasci andare. Soprattutto quando sei tu e basta senza un sostegno morale. Anzi. Eh te lo distruggono. Anche i tuoi familiari. Non hai nessuno. E gli psicologi ti vorrebbero insegnare a fidarti. Ok ci sta. Ma tu malato sai che non ti puoi fidare se non con un tuo simile. Siamo emarginati. Primo lo stato. Ma questo è un’altro discorso. I farmaci per quanto riguarda la schizofrenia controllano principalmente 2 sintomi, ossia : allucinazioni visive e uditive. Ma la schizofrenia colpisce molte parti del cervello. A cui non c’è cura o quasi. Io ero messo davvero male. Scusate della parola ma non ero più un cazzo ( anche ora ma ho ripreso un po’ a combattere e qualcosa sta cambiando) e non capivo un cazzo. Io ero un tipo antisociale E psicologo fin da ragazzino e non seguivo la società pensavo con la mia testa facendomi influenzare il meno possibile. Posso tranquillamente dire e Non per vanto perché non ne sono uscito ancora. Che grazie al mio schema di ragionamento ne sono di gran lunga uscito.. Voi non avete idea cosa vuol dire avere la schizofrenia. Neanche uno psichiatra che conosce i sintomi perché lui o lei non sa cosa vuol dire. E vi assicuro che è a dir poco devastante. E nella schizofrenia c’è ancora tanto da scoprire. Non mi credono a quello che dico perché la scienza o chi di competenza non ha scoperto quello che io dico ad esempio che. Nella schizofrenia si provano tantissime sensazioni a volte tutte in una a volta. Ma il vero problema è che tante di queste sensazioni una persona sana non le prova. Non sa cosa vuol dire. E a dire il vero io non so spiegare queste sensazioni, perché? Perché non so descriverle perché non le ho mai provate in vita mia. Può essere surreale. Lo so. Da persona che non ha più disturbi di quel tipo a dirle ste cose mi sorprendo anche io. Ma questo è. E della schizofrenia si sa poco ancora oggi. Quindi, credermi perché? Credere ad un folle? Questo siamo per la gente comune quindi, emarginati. Un consiglio. Fatevi aiutare ma per un semplice motivo. A fare tutto da soli specialmente se introversi. E sopratutto non esporre mai le proprie emozioni pensieri non sembra. Ma può creare dei danni. Poi ovviamente a creare dei danni possono essere molti fattori ambientali. Quindi vale a dire traumi situazioni molto negative e si intensifica la cosa quando non hai nessuno puoi solo seguire te ascoltare te, non sfogarsi. Però a fare tutto da soli ne ricavi di cose. Molto preziose. Ma come a tutte le cose preziose c’è da pagare. Scusate del mio piccolo sfogo volevo dire un po’ la mia pardon 😅 chi incontri ti può aiutare se è bravo sennò impara a fare da autodidatta anche sotto antipsicotici. Che quelle sostanze ti inibiscono ancora di più la mente. Non è facile esserci con la testa assumendo quelle sostanze. Ragazzi in ogni caso amate la vita ( non il mondo è un’altro paio di maniche) perché solo quando la vita ti sfugge ne capisci di cose. Ovviamente triste ma vero. Se le cose riesci ancora a capirle.

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      • Ciao, sono rimasta veramente sbalordita da quanto mi sono ritrovata in alcune delle tue parole e gradirei avere una conversazione con te se possibile

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        • Innanzitutto grazie per questo articolo, non credo di aver mai letto qualcosa con così tanta attenzione. Ho 20 anni, e la causa delle mie sofferenze sono le conseguenze di alcuni traumi. Fino adesso mi sono aiutata da sola facendo anche grandissimi progressi personali nonostante le difficoltà emotive, si può dire che mi sono superata, ma non ho superato il dolore. Visto che ho sempre pensato con la mia testa mi fido molto di più dei consigli che mi do da sola, piuttosto che quelli di persone che non conosco, che non mi capiscono o che fanno i loro interessi, ma non so se effettivamente l’aiuto che mi do da sola mi farà uscire dal loop. È stato interessante leggere il suo punto di vista, in quanto ho sempre avuto questi dubbi ma non ho mai voluto crederci. Effettivamente mi sono resa conto oggi dopo uno dei primi incontri con una psicoterapeuta di quanto fosse inutile spiegarle le mie emozioni. Non mi sono sentita ascoltata ne compresa e anzi, peggio di prima. Prima d’ora ero andata solo una volta da un’altra psicoterapeuta, e una volta da uno psichiatra, che non mi erano piaciuti per lo stesso motivo. Ma quella attuale non si è interessata subito al denaro e mi sembra di avere una connessione migliore con lei, quindi sto provando a darle una possibilità, ma sono molto scettica. Mi sembra di parlare da sola, tante parole importanti e pesanti buttate nel vuoto senza ricevere un consiglio. Sono capace anch’io di dire a una persona “capisco, mi dispiace, sei forte per come hai reagito”, ma se non mi aiuta a modificare il processo mentale che mi porta ad avere determinate difficoltà ed elaborare i miei traumi, per me non ha un senso perdere tempo e denaro. E la domanda che mi pongo è, “quando capirò se ne vale la pena?” Mi sembra tutto molto lento, le ho parlato di quasi tutto, eppure non sto ricevendo nessun vero aiuto se non un sentirmi ascoltata in modo anche distratto. E sono sempre stata appassionata di psicologia, ma è anche vero che tante di queste patologie che esistono ora sono molto vaghe e potrebbero riguardare tante persone, che se solo sono un po’ più deboli possono cadere nella trappola degli psicofarmaci e rimanerci. E non perché questi siano sbagliati in tutti i casi ma perché vengono prescritti con troppa facilità, approfittando spesso dello stato emotivo fragile delle persone che stanno male, ma che magari non ne hanno bisogno. La mia domanda è… cosa fare quando si hanno stati emotivi invalidanti? dovrei continuare il percorso di psicoterapia sperando di avere qualche illuminazione o aiuto concreto o lasciar perdere? So di cavarmela bene con l’auto analisi, e che le reti sociali potrebbero essere la soluzione, e che magari con un buon lavoro su di me potrei superare anche quello che mi sembra impossibile da superare. Ma vorrei capire fino a che punto farmi aiutare, se questo si può chiamare “aiuto”

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  7. Hai ragione. È difficile uscire dalle droghe legali. Io avevo il problema di bere molto vino tanti anni fa e ultimamente quattro anni fa ogni tanto bevevo due o tre bicchieri di vino ogni tanto. Ho iniziato a bere dopo una violenza sensuale a 20 anni e la paura che avevo era di rimanere incinta ma per fortuna non è successo. Avevo già una figlia di un anno e mezzo avuta dal mio compagno che poi mi ha lasciata per un’altra. Adesso mia figlia si è laureata e fortunatamente lavora. È sposata ed ho due nipotini maschi. . Mia figlia porta il cognome del padre e non mai avuto sostentamento da lui. Ho lavorato ed ho pensato solo io a mia figlia. Mi sono ritrovata ricoverata per problemi di alcolismo e curata con farmaci pesanti e quindi ricadevo spesso nel problema. Mi hanno curato con farmaci pesantissimi. Droghe legali. Séroquel Haldol Risperdal antidepressivi di tutti i generi tranquillanti tavor e tante altre. Sono quattro anni che non mi ricovero più e come ho detto sopra bevo ogni tanto un paio di bicchieri di vino. Non ho mai bevuto superalcolici o perlomeno ne avrò bevuti in passato un paio di bicchierini e stop. Ho bevuto prima la birra poi sono passata al vino ma non ho mai mischiato con altre bevande. Adesso sto limitando il tavor e sto diminuendo gli antipsicotici. Non prendo da una settimana gli antidepressivi. Spero di riuscire da questo tunnel . Ho ancora ansia e panico ma ridotti. Sto meglio e devo uscire di casa perché è un anno quasi che esco ogni tanto ma nei paraggi del quartiere. Devo farmi coraggio a riprendere l’autobus ma la paura ancora mi frena. Lunedì mi accompagna un’amica. Ci provo. Poi giovedì mi farò forza a prenderlo da sola perché devo fare delle analisi. Sono costretta. Spero di farcela. Anche se avrò paura chiedo aiuto alle persone per essere compresa. Ma non so se è un bene. La gente che incontro nel mio quartiere mi sembra che abbiano più paura di me. Lo noto con i miei occhi. Almeno questa è la sensazione. Lo noto anche con quelle poche conoscenze che ho.Voglio essere fiduciosa perché ho bisogno di fidarmi di me. Voglio farcela!grazie amico😊🙋

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    • Noto molto coraggio nelle parole del tuo racconto, il coraggio di chi non si è lasciato travolgere dagli eventi ma li ha dominati, con le proprie forze. Purtroppo nel mondo in cui viviamo oggi e in cui le reti sociali si sono frantumate, occorre costruire una forza individuale fuori dal normale per poter reggere gli eventi della vita. A maggior ragione in un contesto di consumo delle coscienze che crea forze opposte a quella della costruzione di un’identità individuale forte. Ma non tutto è perduto, soprattutto quando leggo queste storie 🙂

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    • eheh! Non occorre! Questo blog non è nato per “far soldi” o per ottenere offerte, quel modulino l’ho installato senza grandi convinzioni né senza alcuna pretesa, solo per occupare un po’ di spazio sul blog, dato che scrivo pochissimo 😀

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  8. Esistono psichiatri che fanno male il loro lavoro, come esistono medici di famiglia che prescrivono ansiolitici senza motivo, come esistono varie tipologie di medici, dagli internisti ai chirurghi, che prescrivono tac senza motivo, fregandosene delle radiazioni e del paziente (potrei fare mille esempi di cattiva sanità). Per questo motivo trovo questo tuo intervento totalmente inutile, già molte persone non si recano dallo psicologo o dallo psichiatra per pregiudizi e perché credono che ci sia bisogno di essere totalmente pazzi per essere autorizzati ad andarci. Avendo visibilità con il tuo blog è un peccato vedere che propini messaggi totalmente sbagliati senza neanche sapere di cosa stai parlando. Non hai idea di quanto il supporto di uno psicoterapeuta, uno psicologo, uno psichiatra sia importante per certe persone, a volte può davvero salvare la vita. Non hai idea mia madre da psicologa in consultorio quanti bambini ha salvato da violenze sessuali, di quante mogli ha salvato da violenze domestiche e quante persone ha potuto aiutare. Non conosci il sacrificio che c’è dietro nell’aiutare una persona, nel soffrire insieme a centinaia di persone e nell’impegnarsi con tutto se stesso per aiutarli anche quando è davvero difficile. Io, come altri colleghi hanno fatto, studierò complessivamente 11 anni per diventare psichiatra(7 di questi li ho già fatti) , rischiando di perdere la mia salute mentale per ristabilire quella degli altri e non ti permetto di screditare questa categoria, che per la maggior parte è fatta di persone fantastiche, sempre disponibili ad aiutare il prossimo in ogni modo e sempre positive nonostante debbano confrontarsi giornalmente con la realtà obbrobriosa della sanità italiana che prova ogni giorno a demotivarli (per fortuna senza successo). Quando vedrai una ragazza a rischio di suicidio guarire grazie allo psichiatra e ricostruire la sua vita o quando vedrai il bipolare riuscire ad avere una relazione stabile ed essere felice o quando vedrai il tossicodipendente pulito, che lavora, che si crea una famiglia grazie all’aiuto dello psichiatra, allora poi forse capirai che a volte chiudere la bocca è la scelta più saggia.

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    • Davvero questo blog ha visibilità? Naaaa, non me l’aspettavo, visto che lo aggiorno ogni ad ogni uscita della processione del paese. Detto ciò perdonami se non sono riuscito a leggere tutto il tuo commento, ma al terzo rigo mi è cascata la papagna. Al ché ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza, ma di certo ci sarà qualcuno che ti leggerà. Io no. Non per niente, ma perché il paternalismo fine a se stesso, intriso di ipocrisia, mi ha sempre annoiato. Peace and love.

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    • Non sapevo che il bipolare,a cui voi psichiatruccoli avete azzerato la vita sessuale somministrandogli i vostri veleni,possa avere una relazione stabile!!!

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  9. lo psico è un tramite in un percorso comune di arte e formazione che talvolta sortisce effetti terapeutici.
    come in tutti i “mestieri” ci trovi cialtroni, pressapochisti e brava gente preparata (oh! come tra i blogger, intendiamoci).
    per come la vedo io, esser sinceri e creare un buon punto d’incontro trasparente fa la differenza, ovviamente a patto di essere preparati e in costante formazione.
    sai perché la mia trattoria ha fedelissimi da anni? ho fatto la scuola, la gavetta, ci metto passione e cerco di migliorarmi sempre…ah, aspetta…mi dicono anche che ascolto molto senza sparare sentenze 😉

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  10. Hai cercato di dare una visione dall’alto? Come pensi di poter dare una visione dall’alto quando è evidente a chiunque ti legga (ah ok giusto scusa, non a chiunque ti legga, a chiunque non sia un analfabeta funzionale, cioè le persone su cui hai basato altri articoli di questo blog che poi naturalmente risultano essere i tuoi unici, inconsapevoli, seguaci) che non hai alcuna competenza dell’argomento?
    Immagino che tu sia molto soddisfatto di come hai messo insieme questa serie di frasi scritte in un italiano che cerca di essere vagamente altisonante e tutte queste banalissimo convinzioni stile chiacchiere da bar.

    Non mi interessa che tu legga questo commento, mi interessa che lo legga qualcuno che magari finisce per caso su questo blog come ci sono finita io: certo, è indubbio che fino a qualche ventennio fa le cure in ambito psichiatrico fossero, diremmo oggi, totalmente assurde. Esattamente come lo erano in tantissimi altri ambiti della medicina.
    Mai sentito parlare di salassi? Lo sai come sono stati creati i primi vaccini?
    Ne hai idea? Lo sai come si iniziò a capire/diagnosticare il diabete?
    Te lo dico io: assaggiando le urine dei pazienti, perché erano dolci data l’elevata concentrazione di glucosio presente.
    E guarda, ci sarebbero mille esempi di questo tipo, esempi che oggi ci farebbero rabbrividire ma che hanno portato la medicina dov’è oggi. Con molti sbagli, molte convinzioni sbagliate, molti esperimenti falliti e molta, moltissima sofferenza.
    Ma oggi la psichiatria e la psicoterapia che tu critichi tanto riescono a curare, anzi più propriamente a controllare, patologie che non ti immagini neanche.

    Per tua fortuna è evidente che non hai mai avuto problemi psichiatrici di alcun tipo, né hai mai avuto a che fare con familiari che ne hanno.
    Perché fidati che se avessi avuto una madre schizofrenica che soffriva di allucinazioni, deliri a carattere persecutorio, appiattimento affettivo, apatia e abulia, e che grazie alle cure antipsicotiche avesse avuto un ritorno alla normalità (come avviene in circa un terzo dei casi) in molti o quasi tutti gli aspetti di vita, compreso l’avere un rapporto quasi normale con te, di amore e di connessione (si, perché le persone schizofreniche sono chiuse, non rispondono al mondo esterno, sono dissociate, hanno pensiero disorganizzato e molteplici altri disturbi che né io né tanto meno te possiamo minimamente immaginare) non scriveresti queste minchiate.
    Ho fatto l’esempio eclatante della schizofrenia perché è stato da te citato, ma tranquillo che potremmo metterci a parlare di tutta una serie di altri disturbi anche più lievi che comunque intaccano la vita delle persone e dei loro familiari, se tu fossi competente sull’argomento.
    Ma non lo sei, quindi ti dó un consiglio: evita di parlare di cose che non sai soltanto per gonfiare insensatamente il tuo ego, perché non sei affatto diverso da quegli psicologi cialtroni che critichi tanto.

    Firmato: una studentessa di medicina che per anni ha avuto gravi problemi alimentari e che finalmente, grazie a una psicologa cialtrona e ad uno psichiatra che dà man forte alle case farmaceutiche, sta tornando ad avere un normale rapporto col cibo e a non aver più paura di andare al supermercato da sola, e che spera un giorno di diventare proprio uno psichiatra.

    Se riuscirò ad avere con i miei pazienti anche solo la metà della sensibilità e perspicacia che hanno avuto i miei medici con me allora forse tutta la mia sofferenza assumerà un senso e diventerò la persona che volevo essere. Nessuno si salva da solo.

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    • Dopo tanti commenti sterili, finalmente un commento che in qualche modo entra nel merito dei contenuti dell’articolo. Offese a parte, apprezzo il tuo punto di vista, anche se non lo condivido appieno, per diverse ragioni, che cercherò di esplicitare magari in un prossimo articolo. Qui voglio solo dirti che ovviamente non ho considerato la totalità dei casi. Se hai letto altri contenuti del blog sai che la mia metodologia si basa sull’osservazione del fenomeno, che statisticamente non può mai racchiudere la totalità. Quindi saprai meglio di me che se un caso è positivo non si può dire con assoluta certezza che gli altri 99 sono positivi, perché mancano gli strumenti per affermarlo. Questo ragionamento (semplificato) vale per le cure. Per le cause il problema è ancora più complesso e ritengo che – a parte i casi più estremi – buona parte dei disturbi di carattere psicologico, oggi, abbiano cause sociali (che, se si osservano attentamente, possono essere individuate) ma che non si possono risolvere che con strumenti sociali. La soluzione individuale può essere efficace? Certo, ma non sempre e non spesso. Tutto dipende da milioni di fattori, pur tuttavia non si potrà mai creare un paradigma partendo da una soluzione individuale, se non si considera il fattore sociale.
      Quindi sono contento che tu abbia risolto le tue problematiche, ma da qui a dire che la cura psicologica sia efficace non è corretto.

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    • “nessuno si salva da solo”…spero che nessuno psichiatra si salvi quando incontrerà finalmente un suo paziente che diventa impaziente in un vicolo buio.

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  11. Io penso che gli psicologi non sono solo una categoria inutile ma possono fare danni incalcolabili al mondo intero con le loro teorie che vengono prese come se fossero Vangelo. Prendete per esempio la teoria riguardo l educazione dei bambini attualmente in vigore, secondo la quale praticamente viene loro consentito tutto, viene perdonato tutto. Le povere creaturelle non le puoi praticamente più sgridare, non gli puoi vietare nulla perché si traumatizzato. Devono fare quello che vogliono loro, in pratica, perché altrimenti stanno male, poverini, non possono esprimersi liberamente.
    I risultati, inutile dirlo, sono sotto gli occhi di tutti. Bambini e ragazzini maleducati, strafottenti, che ne fanno di tutti i colori, a casa, a scuola e fuori dalla scuola.
    Non ci vuole l intelligenza di Einstein per capire che gli psicologi creano apposta tutti questi problemi per poi mangiarci sopra, per trarre profitto da tutto questo.

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  12. Penso che l attuale modo di educare i bambini ed i ragazzi , cioè permissivismo, buonismo, l idea che uno possa fare tutto quello che vuole senza limiti e senza regole, sia dannoso principalmente per loro stessi, perché contribuisce a formare delle personalità fragili, che faticano ad accettare le frustrazioni che la vita inevitabilmente gli fa avere, in pratica vengono su dei molluschi buoni a nulla. Ma questo, evidentemente, vuole chi ci comanda, per poterci meglio controllare e manovrare.
    Se ci fate caso, lavorano tutti in questo senso, dagli psicologi agli educatori, ai programmi che ci propinano, cartoni animati e quant’altro altro.
    I bambini invece devono essere educati, contenuti, non li si può lasciare crescere in balia dei loro istinti in quanto diventerebbero come dei piccoli barbari, come dei piccoli teppistelli, si deve far capire loro, ad esempio, che a scuola ci sono delle regole e che se queste regole non le rispettano, incorrono in una sanzione.
    Invece a poco a poco hanno eliminato le sanzioni perché le creaturelle subiscono un trauma se li si riprende perché hanno fatto qualcosa che non andava fatta.
    Di questo passo va a finire che aboliranno anche il carcere perché anche li dentro le persone potrebbero subire un trauma. E i risultati ognuno li può vedere….

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    • Ciao Grazia, condivido con te l’analisi, a parte il fatto che tutto ciò è voluto da “chi ci comanda per poterci meglio controllare e manovrare”. Mettendola in questo modo si viene tacciati di complottismo e tutte le analisi precedenti, anche se corrette, perdono di valore tra gli interlocutori. Il punto principale è che l’intero sistema neo-liberista, che ha partorito il consumismo, ha generato tutto ciò che tu lucidamente hai descritto: permissivismo, crollo dei valori educativi, crollo dell’autorità, ecc. Ma questi fenomeni sono voluti solo in senso lato, perché vengono provocati da un modello socio-economico tendente all’ultra-liberismo, ma sono poi prodotti in seno alle società che li accettano e li assimilano. Quindi si verifica quel fenomeno del “cane che si morde la coda” e da cui non se ne esce senza una decisa sterzata da parte delle masse. Andando di questo passo, con le ricchezze globali che sempre più si polarizzano verso pochi soggetti, con le questioni ambientali che diverranno sempre più pressanti, con conflitti sociali sobillati dal capitale per mezzo dei nazionalismi e con una maggiore pressione verso i consumi, quei fenomeni che tu hai descritto diverranno più cronici. Ma l’aspetto positivo è che sempre più gente si accorge che questo modello di “sviluppo” è tutto sbilanciato a favore dei pochi e che, soprattutto, non è accompagnato dal progresso. Nell’ultimo post ho citato un articolo di Pasolini che parlava proprio di tutto ciò, nel 1975. Dagli un’occhiata, troverai sicuramente assonanza con le tue analisi.

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  13. Caro Barbuto ho tanta paura. LO PSICHIATRA DEL DSM MI CONSIGLIA DI ANDARE IN UN RSA. MI È RITORNATO IL PANICO. ho 72 anni ma non mi sento di rinchiudersi. Stavo bene e poi mi propone questo. STAVO BENE E USCIVO. MI HA BLOCCATO DICENDO CHE NON DEVO STARE SOLA. AIUTAMI. SONO BONELLA BONELLA DI ROMA. TI AVEVO GIÀ SCRITTO. DAMMI CORAGGIO. ADESSO MI HANNO DATO IL DEPAKIN 500 LA SERA. AIUTATEMI!@

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    • ciao Bonella, onestamente vorrei poterti aiutare, ma non saprei come. L’unica cosa che mi sento di consigliarti è di provare a sentire il parere di altri professionisti e, nei limiti del possibile, di evitare di assumere farmaci prescritti in modo superficiale e senza un’attenta diagnosi. Da quello che racconti mi pare di capire che chi ti sta seguendo non ha compreso a fondo i tuoi malesseri e risolve il tutto prescrivendo farmaci. Premesso che non conosco il professionista e basandomi su quello che dici, ti consiglierei di rivolgerti ad altri e sentire più pareri. Immagino sia dispendioso e faticoso, ma allo stato attuale non vedo altre soluzioni. Fammi sapere, anche via mail.

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  14. Io ho fatto due anni di terapia psicologica non farmacologica.
    Sto peggio di prima, ancora a distanza di anni.
    Accidenti a me che non ho speso quei soldi in una bella vacanza in giro al mondo.

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  15. Caro Signor Barbuto. In tutti i pensieri c’è sempre un fondo di verità, come in tutte le favole ed anche in tutte le cronache “obiettive”. Nel suo fondo di verità c’è il problema del limite della terapia psicofarmacologica, che in realtà non è sempre, come dice lei, solo “sintomatica”; siamo perfettamente d’accordo che sia “artificiale”, non “naturale”, quindi teoricamente avulsa da un paradigma di “normalità”. Infatti, non è “normale” il fatto di “star male”, no? Il problema non sta in ciò che è “normale”. In un isola deserta un uomo può concepire meravigliose allucinazioni mistiche e sentirsi vicino a Dio (magari nello spasimo della morte per inedia). Il fatto che l’uomo sia un animale sociale ha prodotto storicamente, ed inevitabilmente, una necessità di coordinazione tra comportamenti individuali, che in genere hanno a che vedere con il contenuto psichico di ciascun individuo. La necessità della psichiatria come misura di mantenimento di una certa omogeneità dei comportamenti interumani è innegabile, per quanto dolorosa. Prima della nascita della psichiatria tale onere era esclusivamente affidato alle religioni rivelate, che ancora in buona parte esercitano tale ruolo “contenitivo”. Con chi se la prende allora, mio caro Barbuto? Con le industrie farmaceutiche? Ma quello è un problema che attiene alle leggi del capitalismo economico. Se c’è domanda, giunge l’offerta. Non è il caso di attaccare il dito che mostra la luna. Io personalmente sono comunista, ma lei potrebbe giustamente obiettarmi il modo brutale in cui i regimi comunisti hanno utilizzato la psichiatria a fini di repressione del pensiero dei dissidenti. Semplicemente, ognuno fa il suo mestiere, se glielo si permette. Sul piano più strettamente scientifico, ossia neurobiologico, non credo che l’assunzione di farmaci attivi sul sistema nervoso centrale sia di per se un male. Tutti questi (i farmaci) sono stati studiati e sintetizzati sulla base di proprietà biochimiche riscontrate, più o meno direttamente, in sostanze “naturali” di cui ci circondiamo da millenni (foresta amazzonica permettendo). Sono poche le sostanze nutritive che assumiamo innocue dal punto di vista dell’interazione con le cellule nervose. Queste ultime infatti, sono caratterizzate proprio dal’estrema sensibilità agli stimoli ambientali (e quindi provenienti da cibo, inalazioni, inoculazioni). Quindi? Qual’è il suo progetto, Signor Barbuto? Vuole liberarci da Mamma Natura? Vuole liberarci da qualche trinarciuto tiranno nascosto dietro le tende? Sono ansioso di una sua risposta.

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    • ciao Massimo, grazie per il tuo interessantissimo contributo. Come ho già avuto modo di scrivere di recente, anche nei commenti e nell’intro di quest’articolo, mi pento e mi dolgo della superficialità con cui ho trattato il tema e ho scritto un articolo per specificarlo: https://www.ilbarbuto.blog/2020/03/09/psicologi-errare-necessario-per-riconoscere-propri-limiti/
      Ammetto che nell’articolo “riparatore” non ho considerato le giuste considerazioni che muovi nel tuo commento. Ma tu mi insegni che il processo dialettico è in continuo evolversi e non escludo di arrivare, un giorno, a trattare il tema con lo stesso ampio respiro con cui lo hai trattato tu, in questo tuo commento.

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    • quante belle parole! “trinarciuto” poi non l’avevo mai sentita. ma l’ha letto il commento del signore che ha subito un tso per “mantenere una certa omogeneità” e adesso deve portare il catetere? rob de matt…
      che si f+++a l’omogeneità e viva sempre la natura dove posso mingere in pace. preferisco scappare da un cinghiale che da uno psichiatra inferocito in preda a delirio di onnipotenza.

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  16. a me mi stavano uccidendo nel vero e proprio senso della parola durante un ricovero al moscati di taranto, era un ricovero quasi obbligatorio perchè un certo dott. lippolis mi minacciò e obbligò a firmare il ricovero volontario o mi faceva il tso, mi iniettarono uno psicofarmaco che creò un’insufficienza renale e per miracolo il giorno dopo che finì la settimana e che mi iniettarono al termine quella merda mi rilasciarono da quel reparto maledetto così andai a farmi mettere il catetere al pronto soccorso. per quanto mi riguarda sono solo psico-sette legalizzate.

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    • ciao, ciò che racconti è terribile e hai tutta la mia comprensione. Come ha spiegato con estrema chiarezza lo studente di psicologia che ha commentato dopo di te, per ogni trattamento poco professionale puoi rivolgerti all’Ordine. So che non è tra i rimedi più efficaci, ma – come si dice dalle nostre parti – ogni pietra alza il muro. Se l’Ordine riceve più di una segnalazione sull’operato di un medico, non oggi, non domani, ma prima o poi dovrà intervenire.

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  17. Quasi al termine del mio percorso di studio in psicologia devo dire che, ahimè, comprendo molto bene le critiche che vengono mosse in questo articolo.
    Andiamo con ordine:
    1. La psicologia è una scienza sociale. In essa ritroviamo una costante discussione sulla metodologia della ricerca e sulle conoscenze su cui si è momentaneamente pervenuti. Di base gli psicologi rigettano le “etichette diagnostiche” proprio perché sono consapevoli dei profondi condizionamenti storici e culturali. Tuttavia esistono delle costanti temporali e transculturali che possono essere individuate per aiutare l’individuo in difficoltà.
    Proprio il disagio è al centro dell’attività clinica dello psicologo, il quale interviene sulla sofferenza più che sulla “malattia”. Detto questo la professione dello psicologo non si esaurisce con la psicologia clinica, altri campi sono l’organizzazione aziendale, la selezione del personale, l’attività periziale forense, la testistica psicodiagnostica, progetti di comunità, training, psicoeducazione, riabilitazione neuropsicologica, l’orientamento professionale…
    2. L’onorario medio dello psicologo oscilla tra i 50 e i 70 euro, quello di uno psicoterapeuta tra i 90 e i 120 euro. Teniamo presente che l’attività di uno psicologo non si esaurisce nei 45/60 minuti di incontro con l’utente, il materiale raccolto durante l’incontro viene rielaborato successivamente (per esempio la siglatura di un test o l’analisi statistica dei dati). Il tempo “dietro le quinte” varia per così dire tra l’una e le tre ore.
    3. La qualità professionale per gli psicologi è molto variabile. Non è un mistero che i percorsi formativi in psicologia non abbiano uniformità sul territorio nazionale e la qualità della didattica non è sempre ottimale. Quando ci si rivolge a uno psicologo è sempre buona prassi leggerne il curriculum.
    Oltre alle carenze formative troviamo la moratoria del 1989 (anno in cui nasce legalmente in Italia la professione di psicologo), che consentì l’abilitazione all’esercizio della professione di psicologo persone prive di un titolo di laurea in psicologia e senza una reale verifica delle competenze. Le cose stanno lentamente cambiando, per fortuna.
    4. Per quanto riguarda l’attività di consulenza psicologica essa è naturalmente limitata negli scopi che si prefigge ed è un grave errore da parte dello psicologo lasciare intendere, o non chiarire, che essa possa essere finalizzata alla risoluzione di un disagio di carattere clinico. Lo psicologo può istruire su una strategia per gestire lo stress, può fornire supporto all’apprendimento, alla riabilitazione o all’orientamento formativo e lavorativo. Lo psicologo non può offrire un supporto clinico che abbia il carattere di terapia. La terapia spetta allo psicoterapeuta o allo psichiatra.
    5. Sul ricorso non sempre adeguato agli psicofarmaci credo vi sia un ampio accordo all’interno della stessa comunità medica e psicologica. Ma questo non si traduce in una completa inefficacia clinica o addirittura in un danno da psicofarmaci generalizzato a tutta la popolazione. Lo psicofarmaco può essere un valido supporto terapeutico o talvolta un presidio insostituibile, come nel caso degli antagonisti dopaminergici per il trattamento della schizofrenia.
    6. La fortissima impronta culturale anglosassone sulla psicologia contemporanea è un dato di fatto di cui non tutti gli psicologi si felicitano, anzi. Spesso si interpretano criticamente alcune novità inserite nei sistemi di classificazione delle patologie psichiatriche come il DSM V o l’ICD-11.
    7. Quando l’utente pensa di aver ricevuto un trattamento poco professionale o addirittura dannoso è suo diritto riferire all’Ordine.

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    • Ti ringrazio tantissimo per l’esauriente quanto equilibrato contributo dato alla discussione. Come avrai letto nei commenti, in parte ho corretto quanto detto in questo articolo e tu hai dimostrato più equilibrio di me nel criticare alcuni aspetti della psicoterapia senza demolirla (come invece, errando, ho fatto io). Ti ringrazio, questa discussione sta diventando molto proficua e costruttiva.

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  18. L articolo che accomuna psicologi psichiatri e psicoterapeuti appare totalmente distruttivo e francamente privo di qualsiasi indagine statistica seria in relazione alla bontà o meno degli interventi clinici. In qualsiasi professione ci stanno professionisti bravi ma anche incapaci. Generalizzare come ha fatto lei lo trovo irriguardoso e irrispettoso rispetto a tanti professionisti che si fanno in quattro per donare un po di salute. E poi visto che lei appare ben informato fornisca una soluzione seria a tutti quelli che stanno male visto che sono dei poveri cristi drogati e presi per i fondelli da psicologi e psicoterapeuti per qualche chiacchierata da 200 euro!!, (DOVE HA MAI PRESO QUESTI DATI POI È TUTTO DA CHIARIRE). SALUTI.

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    • Buongiorno signor Salvatore.

      Anch’io non offro indagini statistiche.
      Ma ho affiancato (un familiare) per 20 anni consecutivi da psicologi-psichiatri –psicoterapeuti-psicanalisti.
      Non faccio distinzione tra le categorie. Non serve!
      Non serve a me.

      Terminato di distribuire le colpe sulla famiglia: padre, madre, zia, nonno, cane e gatto e portinaia… nessuno di questi offre mai-mai- mai-mai-mai-MAI un risultato CONCRETO.
      Strano….
      Io se non porto risultati concreti al lavoro non vengo pagata. Loro si.
      Anche se nel corso della seduta sbadigliano. Anche se la volta successiva non ricordano quella precedente.
      Anche se dopo 4 anni o 7 anni o 20 anni non producono miglioramenti.
      Non importa che siano psichiatri o terapeuti o psicologi…. non producono miglioramenti.

      Dopo 20 anni ho detto -all’ultimo della fila- che non ce l’avevo con lui!
      Ma che in 20 anni ho maturato un’idea precisa di tutta la “compagnia delle indie”
      Corrisponde al giudizio del Nobel in fisica Richard Feynman (su psicologi /psichiatri/terapeuti)
      e cioè:….sono stregoni…e verrà il giorno in cui l’uomo farà piazza pulita di tutta questa messa in scena.
      …nel frattempo, chi ha un malato di mente…lo porta dallo stregone.

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  19. Ciao mi spiace dirlo ma hai sparato un po’ in alto, non prenderla a male ho visto che hai rivisto il tuo pensiero.
    Secondo me la scienza in generale é in evoluzione continua, si fanno scoperte nuove e ne vengono rivalutate di vecchie, la scienza non é certa ma é ricerca. Ma non sono scienziato e non mi dilungo (mia madre é chimica).

    Riguardo ai mercati (studio economia e finanza per conto mio) hai anche ragione, aumenta la domanda e aumenterai il prezzo e poi l’offerta. In questi mesi di covid basta guardare come nel mercato un’azienda farmaceutica (piú di una) faccia picchi in alto con solo la notizia della scoperta del vaccino. E vabbé é il capitalismo.

    Ti dirò però io trovo molto d’aiuto andare in terapia, per cose serie che avevo rimosso (sono tornate in parte prima che iniziassi il percorso).
    Ho sintomi dissociativi tipo voci (anzi dialoghi! / Depersonalizzazione ecc) e depressivi.
    Comunque ci vado perché faccio prevalentemente EMDR e pian piano funziona. E ti dirò di più sto peggio! Ma perché ora un po’ ricordo e sono consapevole, sto iniziando pian piano a stare meglio.
    Poi il tipo é bravissimo mi fa stare anche di piú se occorre senza pagare extra.

    Concordo con una studentessa che aveva scritto che non hanno imteresse nell’ etichettare.

    Il punto é che il risultato dipende da ognuno di noi, sul perché ci vai e cosa ti aspetti ?
    Ovvio poi se ci vanno i tonni per ogni pelo del culo che tira senza avere un minimo di insight e pensano di andare da un indovino e non trovano risposte saranno problemi loro.
    Altra storia é: c’é chi sa fare il proprio lavoro e chi no.

    Io la penso cosi, bella la parte “finanziaria”. Dovresti mettere le referenze!!!
    Ciao

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  20. Ho fatto esperienza (per curare mio figlio – etichettato con schizofrenia) con psicologi, con psichiatri.
    Anni di consulenze con costi non indifferenti. Nessuno ha portato risultati. Nessuno ha stabilito un percorso.
    I psichiatri sono semplicemente integratori dell’industria farmaceutica , stabiliscono un psicofarmaco. Poi è impressionante la facilità con cui stabiliscono un farmaco. Quasi come se dicessero : prova questo ! Spesso ho dovuto sospendere il medicinale perchè causava danni. Questi farmaci sono come una ragnatela che avvolge la mente. La psichiatria dal punto di vista scientifico è ferma a 50 anni fa. Dominata dall’industria del psicofarmaco, alla quale va bene così. Bisogna cercare altre vie per curare le persone.

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  21. Purtroppo è così. Io per esempio ho un famigliare stretto, da anni affetta da depressione maggiore. Tutto il peso di sti soloni viene scaricato sulla famiglia . Loro si prendono i soldi, prescrivono farmaci poi nessun risultato, allora te ne danno altri, o aumentano le dosi . Poi, cosa terribile, ogni volta che va da stu geni torna ancora più rabbiosa verso la famiglia, addirandola per tutti i suoi problemi. Anziché responsabilizzare la persona, la aizzano ancira di più. Sono esausto. Lo stremo.

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  22. Non dare false informazioni, se non hai mai avuto bisogno sei solo più fortunato! Io stessa e persone a me vicine hanno iniziato e portato a termine un percorso psichiatrico e/o psicoterapeutico con successo. Posso inoltre affermare che le sedute non costano così tanto! Il prezzo che hai detto tu è alto anche per una prima visita da un neuropsichiatra privato. Poi le sedute stanno tra 60 e 90 € circa per 2h cad. Solo se non si vuole coinvolgere il medico di base, altrimenti il servizio è passato dal SSN.

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  23. Salve al grande pubblico, vorrei chiedere se, tra le persone che sono in cura, qualcuno abbia preso la clozapina. È stata prescritta a mia figlia, dopo l’ennesimo ricovero. Ad oggi sono quattro anni. Non speravo ad un miracolo, ma che l’ansia, la paura quasi costante resti quasi l’unico dei problemi, non me lo aspettavo. Grazie a chi risponderà.

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  24. Le racconto il mio caso perche è pazzesco. Sono affetto da una forma di leucemia mieloproliferativa, con invalidità INPS 100%. Mia figlia è dislessica, e ogni 6 mesi la porto nel reparto neuropsichiatria dell’ospedale. Quì, psicologi e psichiatri si sono permessi di fare valutazioni sulla mia malattia, arrivando a dire che è una studipaggine (valutazione in netto contrasto con quella di oncoematologi e medici INPS). Questa valutazione, non si sa da chi, è stata mandata ai servizi sociali del mio comune, e questi hanno cominciato a trattarmi come se fossi un pazzo, che si inventa le malattie. Purtroppo non ho potuto dimostrare niente, e molti continuano, nonostante l’evidente sofferenza che mi porto dietro, a pensare di avere a che fare con un malato di mente, e questo sta rovinandomi la vita.

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    • In effetti è pazzesco. Se hai ottenuto l’invalidità al 100% vuol dire che c’è tutta una documentazione medica che è stata vagliata dalla commissione, oltre al certificato rilasciato dall’INPS. Direi che hai tutto il diritto di chiedere un accesso agli atti presso il comune che ha ricevuto la relazione e ha aperto (immagino) un procedimento. Ottenuta quella documentazione puoi intanto: A) sapere di che si tratta, che hanno scritto, che tipo di valutazioni hanno fatto; B) rivolgerti, all’occorrenza, ad un legale.

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  25. Salve a tutti.. È proprio così.. Tutto ciò che ho letto fa da specchio a tutto ciò che ho sempre pensato, nella base delle mie esperienze che ho fatto, e sto continuando a fare, vivendo tra i piedi dei luminari della mente, che sanno tutto e non sanno niente..!!

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  26. Ok, anch’io nutro forti dubbi sulla psicoanalisi in genere, in quanto prevede anni e anni di terapia e fiumi di soldi senza raggiungere risultati…posso concordare anche sul fatto che purtroppo le medicine tolgono solo il sintomo per un certo lasso di tempo e non il problema di fondo…quindi qual’è la soluzione? Che consiglio può dare a chi come me soffre da più di 25 anni di forte ansia e disturbi psicosomatici? Gli ansiolitici non mi hanno mai dato molta fiducia e li ho usati raramente…i ssri ( nel mio caso cipralex, elopram) lu ho usati anche per lungo tempo e mi hanno sempre aiutato…è vero che il problema si è sempre ripresentato, perché non sono curativi, ma altre alternative non mi sono mai state presentate…sono riusciti fino ad oggi a farmi vivere in modo decente cosa xhe senza terapia non sarebbe stato possibile…oggi dopo più di 25 anni di trattamento a intervalli, sembra avere meno efficacia anche il trattamento con questi medicinali e stento a raggiungere uno stato di benessere continuativo…i psicoterapeuti non li ho mai presi molto in considerazione, perché ho sempre valutato i miei disturbi di tipo organico(non avendo avuto una brutta infanzia e non avendo subito traumi di nessun genere). Ma a questo punto se non bisogna credere ai psicoterapeuti e non bisogna utilizzare farmaci , come si può affrontare il problema?

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  27. oh ma “Percorso comune di arte e formazione che talvolta sortisce effetti terapeutici” è frase che dico sempre ànkio ma non ricordo dove Loletta… e la dico uguale uguale!

    dove l’hai trovata? guglando mi 6 uscito sole te…

    Grazie
    (moriremo tutti…ma non oggi)

    Rispondi
  28. oh ma “Percorso comune di arte e formazione che talvolta sortisce effetti terapeutici” è frase che dico sempre ànkio ma non ricordo dove Loletta… e la dico uguale uguale!

    dove l’hai trovata? guglando mi 6 uscito solo te…

    Grazie
    (moriremo tutti…ma non oggi)

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  29. Mah. Siamo praticamente al rango di opinioni percui ognuno dice la sua. Puttanate, o cose anche sensate dipende. Se da un lato la psichiatria è scienza (psicologia avrei più miei dubbi a definirla tale) dall’ altro di sicuro non è chimica nessuno che ha un cervello si mette a discutere sulla validità della tavola periodica, ma non è neanche chirurgia, perché se la soluzione sensata è operare solo un coglione rifiuterebbe per curarsi che so con le piante (e non di pensi che bisogna essere idioti per una scelta del genere intendo QI basso vedi Steve Jobs…)
    Invece della psichiatria ognuno può dire la sua già lì è ovvio che è una scienza “leggera” cioè le verità non sono così statuarie ..
    Poi ci sono problemi sociali e spesso legali in mezzo in un mix di cura(?) E contenimento. La cosa più vera che è stata scritta è che psicofarmaci sono sintomatici di per sé non curano nulla, hanno effetti collaterali importanti (anche devastanti se non a livello fisico a livello psicologico cioè dipendi da una sostanza fine quello è non è cocaina ma non sarà mai acqua di rose) permettono però (forse) di operare cambiamenti o fare cose che altrimenti non sarebbero possibili (a volte).
    E soprattutto quando parli di malattia, la malattia è la persona stessa perché un braccio è un braccio per dire ma la mente sei praticamente tu
    Percui .. così pensieri in libertà
    IMAO

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  30. Io mi sono imbattuta in una psichiatra che credeva nel dare farmaci prima di avere una diagnosi ma in questo modo si prescrivono farmaci non necessari sulla base di intuizioni momentanee. La differenza tra una patologia e l altra consiste spesso in sfumature ed è per questo che bisogna ascoltare a lungo prima di fare la diagnosi e solo dopo dare i farmaci. Loro invece danno i farmaci prima di aver capito. Sono dei criminali.

    Poi non considerano che ansia e rabbia si possono gestire con mindfullness, meditazione o uno sport che ti faccia sfogare;non sono necessari i farmaci ma solo l’insegnare a gestire le emozioni. Questo concetto è estraneo ai neuropsichiatri che anche con gli adolescenti danno farmaci invece di pensare ad un percorso che insegni loro a gestire le emozioni.

    È una situazione deprimente e certi psichiatri sono superficiali, mediocri e soffrono di manie di grandezza, purtroppo hanno in mano le sorti di povera gente che finisce nelle loro mani in periodi di crisi.

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